CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE SPORTIVO CASTAGNINI
Frosinone – Questo pomeriggio, nella sala stampa dello stadio ‘Benito Stirpe’, il direttore Piero Doronzo ha presentato il nuovo DS, Renzo Castagnini.
– Renzo Castagnini, dirigente sportivo con un’esperienza pluridecennale nel panorama calcistico italiano, ha costruito la propria carriera attraverso incarichi in società di primo piano, distinguendosi per competenze nell’area scouting, nella costruzione delle rose e nella gestione delle dinamiche di mercato. Dopo aver iniziato il suo percorso dirigenziale in club come Salernitana e Piacenza, ha ricoperto ruoli strategici in realtà importanti quali Palermo e Brescia, contribuendo a progetti tecnici di rilievo e alla valorizzazione di numerosi talenti. La sua visione del calcio, orientata all’equilibrio tra sostenibilità economica e competitività sportiva, lo ha reso una figura di riferimento nel settore -.
Il direttore Doronzo apre la conferenza:
“Prima di iniziare vorrei ringraziare la società per aver creduto in me con questo ampliamento di responsabilità. Spero di ricambiare questa fiducia dando tutto me stesso. Ci tengo a salutare Guido Angelozzi, che per me è stato un vero compagno di vita. Oggi inizia la nuova stagione sportiva e presentiamo il nuovo direttore sportivo, Renzo Castagnini, che avrà le responsabilità per l’area tecnica. È una persona che ha carattere e determinazione. Ha lavorato in piazze importanti e porta qui a Frosinone competenza, conoscenze e un vissuto che metterà a disposizione della società”.
Direttore Doronzo, la prossima sarà una stagione difficile: che cosa vi siete detti con il presidente?
“Nella scorsa conferenza stampa il presidente è stato molto chiaro ed esaustivo. Per la prossima stagione, sicuramente la sostenibilità economica sarà al primo posto. Fare cose avventate porta poi a situazioni che difficilmente possiamo sostenere. Essere parsimoniosi e attenti, ovviamente, non significa che non saremo ambiziosi. Facendo le cose per bene e indovinando tutti i tasselli giusti, si può fare bene comunque”.
Questa divisione di ruoli significa che lei e il direttore Castagnini vi riunirete per le scelte importanti di mercato?
“Le scelte tecniche vanno fatte dai tecnici. Come faceva anche Guido Angelozzi, Renzo avrà la responsabilità di scegliere i giocatori. Io ho la responsabilità per quanto riguarda il lato economico. Lavoreremo in sinergia, come ho fatto anche in passato con Guido”.
Il Presidente è stato chiaro anche con i tifosi, ci sono novità per la campagna abbonamenti?
“Non ci sono novità in merito. Ci siamo dati come scadenza quella della partenza per il ritiro. In quella data avremo contezza di quello che sarà il gruppo squadra. Da qui al 17 o 20 luglio non avremo aggiornamenti.”.
Continua il direttore Castagnini:
“Vorrei ringraziare la proprietà e Piero per avermi scelto in questa nuova avventura, portandomi in questa società straordinaria e seria, riconosciuta in tutta Italia. Dopo quello che è successo a Brescia, non pensavo mai di tornare subito a lavorare in una piazza come quella di Frosinone. Spero di dare il meglio a questo club, che in dieci anni ha conquistato per tre volte la Serie A. So che Angelozzi ha fatto un grandissimo lavoro e colgo l’occasione per fargli un grande in bocca al lupo.”.
Come ha detto il direttore Doronzo, bisognerà fare le scelte giuste senza sbagliare. Cosa ne pensa?
“Partiamo col dire che per la prossima stagione l’allenatore del Frosinone sarà Massimiliano Alvini. Era da qualche giorno che eravamo in contatto e abbiamo fatto questa scelta. Per quanto riguarda le risorse, credo che di solito si sbagli di più con un budget alto. Il campionato di Serie B è difficilissimo, ma non ci spaventa. Non ci deve far paura giocare con i giovani, che credo siano una risorsa enorme e ti danno sempre qualcosa. Nella mia carriera mi è capitato di vincere campionati e l’ho fatto con i giovani. Dovremo costruire una squadra che si diverte, lotta e corre. Il recente passato ci insegna cosa dobbiamo fare per la prossima stagione. Io credo che dovremo impegnarci, lavorare e fare gruppo tutti insieme. Vista da fuori, questa è una città che ama la propria squadra. Dobbiamo migliorare l’ambiente, invogliando la piazza a venire a sostenere la squadra”.
Le è stato chiesto di abbassate il tetto ingaggi per questa stagione, sta lavorando a qualche uscita in tal senso?
“Per la sostenibilità stiamo lavorando attualmente con le risorse che abbiamo. Ovviamente non è una scusa per quello che andremo a costruire. I giocatori che verranno qui a Frosinone saranno giocatori scelti e mi assumo io la responsabilità di tali scelte. Ripeto: avere soldi non significa fare le cose in maniera migliore. Credo fermamente nella gestione del gruppo e nel lavoro del tecnico. Abbiamo scelto un allenatore che riteniamo sia il valore aggiunto e possa essere l’arma per colmare il gap con le altre squadre”.
Qual è la sua visione per la costruzione sulla nuova stagione? Ci saranno acquisti di giovani talenti a titolo definitivo oppure giocatori in prestito da altre società?
“Condivido quello che dice il presidente: lavorare per gli altri non è mai bello. Ci sono però dei mercati in cui si possono fare operazioni e altri in cui non si possono fare. Sicuramente cercheremo di fare meno prestiti possibili. Però, all’occorrenza, ovviamente prenderemo un giocatore in prestito se la necessità ci imporrà di fare così. Ovviamente seguiremo la linea tracciata dal presidente, con meno prestiti possibili. Ci vuole un po’ di tempo, ma stiamo già lavorando”.
Quanto la sua idea di calcio si allinea a quella del presidente riguardante il valorizzare i giovani della primavera?
“Quest’idea del presidente mi piace molto. Quando inizierà il ritiro, valuteremo attentamente il nostro materiale. Io credo che in una squadra non esistano giovani e vecchi. Chi è più bravo gioca, e non c’è carta d’identità che tenga. Non vedo l’ora di valutarli in ritiro”.
Per quale motivo avete scelto Alvini?
“Ci sono stati molti anni in cui ha lavorato molto bene ed è stato sempre il valore aggiunto per le proprie squadre. Siccome ha le qualità per esprimere le sue idee di calcio e il suo valore, dovremo essere noi a metterlo nelle condizioni di esprimere al meglio le sue caratteristiche”.
State valutando anche di prendere qualche giocatore più esperto oltre ai giovani?
“Io credo che la carta d’identità siano le partite giocate. Un ragazzo di ventidue anni con settanta o cento presenze è già un profilo esperto. I giovani veri sono ragazzi tra i sedici e i diciannove anni. Se a ventidue anni non si ha la capacità di giocare in Serie B, diventa un problema. Ovviamente, il giocatore esperto che sa leggere la partita ci vuole, ma dobbiamo avere quelli giusti. Preferisco comunque i giovani e valuto soprattutto il rendimento di un calciatore e il suo margine di miglioramento”.