LA CONFERENZA STAMPA DI REINIER E IBRAHIMOVIC

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FROSINONE – E’ il giorno della conferenza stampa congiunta che chiude il corposo capitolo acquisti del Frosinone nell’estate del calciomercato. Di fronte ai microfoni nella sala conferenze dello stadio ‘Benito Stirpe-Psc Arena’ ci sono Reinier Jesus Carvalho, trequartisti brasiliano classe 2002 arrivato in prestito dal Real Madrid e Arijon Ibrahimovic, classe 2005, tedesco di origini kosovare arrivato in prestito dal Bayern di Monaco. I due calciatori sono stati supportati, nella traduzione, da Federico Giannattasio e Francesco Ridolfo.

Reinier, dal Real Madrid al Frosinone: perché questa tua decisione?

“Dico subito che sono molto felice di essere qui, peraltro è stata una scelta che ho fatto con mio padre. Volevo una squadra che avesse un grande allenatore e dei grandi giocatori. Tutto questo mi ha portato a fare una scelta anche molto semplice. Mi trovo in un gruppo molto giovane, il calcio italiano è molto forte. Sono in un nuovo contesto, che riguarda sia il Paese che la lingua. E lo ribadisco: sono molto felice. Sono stato ricevuto in maniera ottima da tutti”.

Ibrahimovic, perché il Frosinone? E sei soddisfatto della decisione presa?

“Sono molto felice anche io, convinto di quello che ho fatto nel venire qui: avevo visto il Frosinone in televisione, mi è piaciuto il modo di giocare, la mentalità offensiva della squadra che si sposa con le mie caratteristiche”.

Reinier, sei arrivato in Spagna con Rodrigo e Vinicius. Ed eri considerato il migliore dei tre. Qualcosa ti ha frenato. A Frosinone ti stai giocando una carta importante.

“Dico subito che Rodrigo e Vinicius sono miei grandissimi amici e due grandi giocatori, sto seguendo il loro esempio. Ringrazio per i complimenti che mi avete fatto. So che Vinicius ha avuto della difficoltà che in parte ho avuto anche io, lavoro duramente per superarle. In tanti commentano il fatto che io arrivi dal Real, ma sono felice di essere al Frosinone e convinto di poter dare il mio contributo alla squadra, in umiltà e in silenzio. Darò sempre il massimo per una stagione che spero possa essere la più positiva possibile”.

Ibrahimovic, ci racconti un po’ di te e della tua vita di calciatore in Germania?

“Le mie esperienze calcistiche sono state sempre legate al Bayern, sin dal settore giovanile. Poi sono entrato nel giro dei professionisti, mi sono allenato anche con la prima squadra e ho debuttato contro il Bochum in Bundesliga giocando una decina di minuti”.

Le prime impressione sul metodo di lavoro di mister Di Francesco e sull’impatto con il nuovo gruppo di compagni?

Reinier: “Sicuramente l’impressione è positiva. Il mister ama il contatto con la palla e personalmente mi sento in linea con questo tipo di approccio di gioco. La squadra gioca sulla velocità, i miei primi giorni di allenamento sono stati importanti per entrare in contatto con i compagni. E tutti siamo focalizzati sul Sassuolo, una gara molto importante”.

Ibrahimovic: “Sono rimasto colpito dalla intensità offensiva nel gioco di mister Di Francesco. E nei rapporti con i compagni. Tutti mi sono vicino e mi supportano, mi coinvolgono anche in quella che è la quotidianità di Frosinone a 360 gradi”.

Reinier, tu nasci trequartista? Puoi giocare anche da esterno offensivo o mezzala? Qual è in definitiva la tua posizione migliore in campo?

“Sicuramente il centrocampo è la mia pozione di campo dove mi esprimo meglio ma posso giocare anche come ala, sia a destra che a sinistra e da 9. Ribadisco però che io sono qui per dare il massimo, aiutare la squadra, a prescindere dalla posizione del campo. Ed è quello che farò”.

Hai sentito Cuni prima di venire qui?

“Ci siamo sentiti e mi ha dato tante impressioni positive che mi hanno incentivato nella decisione di venire al Frosinone”.

Renier, mister Ancelotti ha espresso un giudizio positivo su di te. Ti ha detto qualcosa prima di venire al Frosinone? E poi perché hai scelto la maglia numero 12?

“Quando sono arrivato qui, ho saputo che mister Ancelotti aveva parlato di me. Sono felice, perché lui è un grandissimo allenatore ed è il tecnico della squadra che per me è la migliore al mondo, il Real Madrid. Quanto al numero, io gioco sempre con la maglia 19 che rappresenta sia il giorno del mio compleanno che il mio numero fortunato. Ma in realtà non c’era molta scelta tra i numeri ancora liberi. Però il numero 12 è il numero di mia sorella Stefany, che è sempre vicino a me ed è anche il numero di Falcao, uno dei più grandi giocatori di calcio A5 in Brasile e nel mondo”.

Dai tifosi ti farebbe piacere farti chiamare Ibra?

“Non ho particolari preferenze sul soprannome. E il 27 mi piaceva, tra quelli rimasti”.

Ibrahimovic, abbiamo letto che il tuo idolo è Goreska del Bayern? Ti sei allenato con lui, ti ha detto qualcosa sulla tua nuova avventura? E qual è la tua posizione di campo migliore?

“Goreska è stato un modello per me, quando ci allenavamo insieme mi ha dato tanto consigli per crescere e migliorarmi. Per quanto riguarda la posizione preferisco la numero 10 o la 8 ma con le nazionali e il Bayern ho ricoperto anche il ruolo di ala offensiva e di centravanti”.

Reinier, vieni da un calcio, quello brasiliano, che ha bisogno di adattamento nel passaggio in Europa. E’ vera questa cosa? E che differenze hai trovato?

“Esiste una differenza tra i due modelli. Sono arrivato in Spagna, poi in Germania, quindi ancora in Spagna e ora in Italia. In Europa il modello di calcio è molto più rapido e intenso, ci sono meno spazi per le giocate e per questo bisogna pensare in maniera rapida e serve tanta agilità. Sono arrivato in Europa a 17 anni, mi sono reso conto che ci sono tante differenze che possono incidere sui tempi di adattamento in campo”.

Venite entrambi da realtà molto più grandi, entrambi. Quando avete sentito dell’interessamento del Frosinone cosa avete pensato?

Reinier: “Quando mi è stata fatta la proposta, ho parlato con il mio amico Kajo Jorge che era già qui. Con lui ci conosciamo fin da piccoli. Ho cercato di capire dove sarei andato a giocare. Non conoscevo Frosinone, sapevo solo che era vicino Roma. Quando si arriva in una città che non si conosce, si cerca di scoprire un po’ di cose. E tutti i commenti e le opinioni che ho ricevuto sono stati fortemente positivi. Ed anche dal lato brasiliano le referenze avute, erano ottime”.

Ibrahimovic: “Non avevo mai sentito Frosinone, mi sono informato. E tutti i feedback sono stati positivi”.

Cosa vuol dire chiamarsi Ibrahimovic?

“Il nome? Può essere ingombrante con quello di Zlatan. Per quanto mi riguarda, mi auspico di ripercorrere la sua carriera”.

Arrivate da due club molto importanti. Quale sono le vostre impressioni?

Reineir: “Il mio approccio è stato marcato dall’umiltà, così come al mio arrivo al Real Madrid. L’impressione è positiva. Mi è piaciuto il Centro Sportivo ma soprattutto sottolineo l’entusiasmo delle persone. Mi sono sentito come a casa. Anche grazie allo staff tecnico che mi ha riservato un’ottima accoglienza”.

Ibrahimovic: “Già ho potuto sperimentare che squadra e società sono una famiglia. Non vedo l’ora di entrare nello stadio per una partita e vivere le emozioni della gara”.

Reinier, tu hai vinto un oro col Brasile a Tokyo 2020. Cosa ha rappresentato per te?

“Una delle gioie più grandi della mia vita l’oro olimpico. Ora mi attende un duro lavoro per raggiungere nuovi obiettivi”.

Che condizione fisica avete entrambi? Pensate di poter giocare dal 1’?

Reinier: “In questi primi giorni non mi sono allenato molto con la squadra, è stato molto il lavoro fisico come chiesto dallo staff tecnico che ha puntato sull’aspetto atletico anche perché nell’arco dell’ultima stagione ho avuto un momento di pausa. Ieri ho fatto sia allenamento in palestra e sia sul campo, mi sono sentito benissimo e spero di poter dare una mano già dalla prossima partita”.

Ibrahimovic: “La mia condizione la sento buona, mi sento pronto per partire dal 1’”.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio

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