‘FROSINONE SALE IN CATTEDRA’: PER MORO TIFO DA STADIO

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ALATRI – E’ tornato ‘Frosinone sale in Cattedra’ dopo due anni col freno a mano tirato per il Covid. Esordio ‘ufficiale’ ad Alatri, dove oltre 150 ragazzi dell’IC Alatri 1 e IC Alatri 2 – preside la dottoressa Rossella Veglianti – hanno ascoltato con interesse gli interventi iniziali per poi subissare di applausi e domande l’attaccante giallazzurro Luca Moro, presente al primo appuntamento.

 

A fare gli onori di casa e ad aprire il giro degli interventi il sindaco della Città dei Ciclopi, Cianfrocca: “Un anno fa a quest’ora – esordisce – venivo proclamato Primo Cittadino, festeggiare con voi un’occasione molto importante. E la mia prima uscita pubblica fu proprio in questo Istituto. Felicissimo di questa iniziativa del Frosinone Calcio, vorrei sintetizzarla con una parola: il rispetto”.

C’è stato quindi l’intervento del Direttore Marketing & Comunicazione-Rapporti Istituzionali del Club giallazzurro, Salvatore Gualtieri: “Debbo ringraziare tutti di questa partecipazione. Noto anche una forte presenza femminile nella sala. E per cui colgo l’occasione anche per segnalare che il Frosinone Calcio ha un importante Settore Femminile che svolge attività nei campionati nazionali di categoria”.

Gualtieri ha quindi spiegato brevemente il significato di questi appuntamenti con le Scuole della provincia che ripartono: “Quando arrivai al Frosinone ho creato un progetto denominato Frosinone Experience. All’interno di questo modello di marketing che è funzionale anche alla conoscenza anche del nostro territorio, esiste un progetto specifico per i giovani: appunto ‘Frosinone sale in Cattedra’. E’ il veicolo che ci permette di trasmettere i valori positivi dello sport e del calcio. E noi lo divulghiamo attraverso i nostri calciatori, che portiamo nelle Scuole della Provincia. Oggi con noi c’è l’attaccante Luca Moro, un giovanissimo talento del Frosinone e della Nazionale Under 21. Luca oggi ci racconterà la sua storia, come è diventato calciatore, i suoi sacrifici per arrivare al calcio che conta, i sogni. Ma ‘Frosinone sale in Cattedra’ non è solo calcio, in questo progetto abbiamo dei compagni di viaggio, che ringraziamo. Ci sono al nostro fianco delle partnership che mi preme nominare: il Provveditorato agli Studi, l’UniCassino, la Questura di Frosinone rappresentata dal Questore dottor Domenico Condello e infine, quest’anno ci sarà un nuovo compagno di viaggio. Oggi c’è una Onlus che opera nel sociale, rappresentata dall’Associazione ‘La Sirena’ che ci parlerà dello specifico tema del body shaming”.

Sintetico l’intervento dell’avvocato Marika Gimini, docente presso l’Universita San Raffaele di Roma: “Mi presento brevemente: Insegno Diritto dello Sport ed Etica e filosofia dello Sport. Il tema del fenomeno sportivo così come lo definiamo in dottrina è quindi molto vicino ai temi che andremo a toccare oggi e nei nostri appuntamenti. Lo sport è uno strumento fondamentale per veicolare i messaggi, che vanno a connettersi anche al tema specifico del body shaming. Lascio la parola dottor Condello, che ha ampia competenza anche nello Sport perché si è occupato nel suo percorso professionale di sicurezza negli impianti sportivi”.

Il Questore dottor Domenico Condello ha spiegato nel suo intervento il significato dell’ordine pubblico legato alla gestione degli eventi, e non solo sportivi. E tutte le dinamiche ad esso connesse: “Mi sono dedicato per tanti anni alla gestione dell’Ordine pubblico, sia nelle attività sportive che nella gestione dei grandi eventi. E’ una materia molto delicata. Quando si pensa alla Polizia, si ha una immagine legata al solo fenomeno della repressione. In realtà l’attività della Polizia è anche la gestione di grandi eventi, della tutela dei cittadini, soprattutto quando si parla di masse di persone che si spostano. Parliamo in questo caso di tutela della sicurezza. In particolar modo di eventi sportivi che ci riguardano più da vicino e che catalizzano un numero cospicuo di persone. Immaginate la gestione della sicurezza dello stadio Olimpico e allo stesso tempo la necessità di dover garantire e gestire la sicurezza anche di quei cittadini che non sono interessanti all’evento sportivo specifico. Tutto va contemperato con grande attenzione. Alle spalle della gestione di un grande evento c’è una preparazione continua. Ricordo quando durante una partita, Roma-Milan, ci fu il terremoto a Roma: si doveva decidere se far proseguire la partita o fermarla. Abbiamo dovuto decidere in pochi secondi. E poi immaginate dentro uno stadio la gestione delle due tifoserie, magari contrapposte da vecchi attriti. Tutto questo si fa grazie ad una attività di prevenzione, le ‘squadre tifo’ della Digos. E poi immaginate ancora il deflusso di tutti gli spettatori, che va disciplinato in maniera precisa e puntuale. Immaginate anche i controlli quando si entra in uno stadio, controlli di routine e finalizzati alla sicurezza. Con l’evoluzione della sicurezza ci si avvale da qualche tempo anche degli steward che collaborano con la Polizia per gestire l’evento. Per frenare episodi di criminalità sono stato introdotti i Daspo, che colpiscono chi si è macchiato di reati dentro o fuori dello stadio. Un Daspo può durare al massimo 5 anni. Alle spalle di tutto questo lavoro c’è una organizzazione, le attività sono coordinate dal Gruppo Operativo di Sicurezza al quale è demandata la gestione e la sicurezza di tutto l’impianto e di coloro che vogliono usufruire dello spettacolo in tranquillità. Tutto questo obbligatorio negli stadi con capienza superiore ai 7.500 spettatori e permette una evoluzione positiva della gestione dell’evento”.

Per l’Associazione ‘La Sirena’, la novità in questa nuova tornata di ‘Frosinone sale in cattedra’, è intervenuto il dottor Palumbo: “Ringrazio della bellissima partecipazione. Ci tengo sottolineare che il target di pazienti che andiamo a trattare con la nostra Associazione riguarda esattamente la vostra età. Parlare di body shaming, significa far riferimento a qualcosa che riguarda il nostro corpo. Che può diventare un elemento di vergogna o di attacchi nelle relazioni. Ci troviamo ad affrontare problematiche ben specifiche come l’anoressia, l’obesità, la bulimia. Nella vostra fascia di età spesso ci confrontiamo con la difficoltà di riuscire a gestire la propria immagine corporea nella fase di crescita. Possono subentrare delle discriminazioni nelle relazioni, dei disagi. In questo ci è di grande aiuto, nelle Scuole, anche il lavoro degli insegnanti. E’ molto importante la costruzione dell’immagine all’interno della relazione stessa. Ci tengo a sottolineare che il periodo del Covid ha condizionato in maniera massiccia le relazioni, soprattutto di voi ragazzi. Costretti all’isolamento con la didattica a distanza. Nel vostro processo di crescita è stato estremamente complesso. Mi preme aggiungere che le operazioni pericolose di body shaming si muovono anche in particolar modo attraverso il canale comunicativo virtuale, ben diverso dalla relazione reale, quindi in prima persona”.

Il momento più atteso è stato l’intervento dell’attaccante del Frosinone, Luca Moro. Il suo intervento è stato mediato con domande specifiche dall’avvocato Marika Gimini: “Grazie della vostra presenza, vi confesso che sono più emozionato di voi. Fino a poco tempo fa era al vostro posto, quindi potete immaginare. Faccio una domanda io a voi: quanti fanno sport? Ah, bene vedo tanti! Meno male. Voi mi vedete come un idolo ma io ho avuto lo stesso percorso che state avendo voi. Anche io quando frequentavo le Scuole Medie, avevo le mie difficoltà. E la giornata non era così facile, si tornava a casa stanchi e poi c’erano i libri, bisognava studiare. Però voglio dirvi che studiare è fondamentale per il vostro percorso e che lo sport è altrettanto importante e di grande aiuto nel vostro percorso. Continuate e credere in quello che state facendo. Se avete delle difficoltà oggi, in futuro ne troverete benefici. Il mio percorso? Fin da piccolo ho avuto la passione per il calcio, coltivata fino dalle elementari. Ma ad un certo punto ho dovuto decidere di andare via da casa, non è stato facile. Ma nella vita va tutto conquistato. Ho sentito l’intervento sul body shaming: nella vita, anche quella sportiva, non bisogna mai mancare di rispetto alle persone. Su questo aspetto, come sulla lotta al razzismo, sono molto deciso e impegnato in prima persona. Quando ho lasciato casa non ero felice ma si vuole una cosa bisogna fare di tutto per ottenerla: non abbiate mai timore a prendere delle decisioni. Lo sport può aiutarvi tantissimo nella vita. La mia giornata? L’alimentazione l’ho scoperta non moto tempo fa. Ora ho capito che mangiar bene comporta dei risultati anche e non solo nel nostro fisico. Come atleti dobbiamo prestare grande attenzione all’alimentazione”.

E’ stata quindi la volta delle domande degli insegnanti al dottor Palumbo dell’Associazione ‘La Sirena’ specifiche sui cosiddetti ‘campanelli d’allarme’ da attenzionare per la prevenzione del fenomeno di body shaming e, rivolte a Luca Moro, da parte dei tanti ragazzini presenti.

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