IL FROSINONE E ‘NUOVI ORIZZONTI’, EMOZIONI COME VITTORIE

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FROSINONE – Una gioia incontenibile. Papà e mamme, tanti bambini anche piccolissimi. Una cinquantina di ospiti della struttura di Frosinone, la ‘capofila’ di una galassia che abbraccia tutto il mondo. E poi la presenza di due dei grandi registi sul campo, di Katia Fabbri e don Davide Banzato. Il loro sorriso, la spinta emozionale che arriva dalle loro parole si tocca con mano. L’accoglienza al Frosinone – presente con la dottoressa Barbara Gemelli Stirpe, moglie del Presidente e con i calciatori Mazzitelli, Gelli e Romagnoli accompagnati dall’Ufficio Stampa – riservata da parte degli ospiti della Associazione Nuovi Orizzonti ‘Cittadella del Cielo’, in prima serata, è stata degna di una partita di cartello del campionato di serie A. A sancire un rapporto forte. Le note dell’inno del Frosinone, gli applausi, i cori. Tutto da brividi.

Sono quasi 30 gli anni di vita dell’Associazione, fondata da Chiara Amirante. Un ‘colosso’ mondiale di amore, fede e solidarietà al quale il Frosinone Calcio, grazie all’impegno fattivo del presidente Maurizio Stirpe e della moglie signora Barbara, madrina della serata, è da anni particolarmente vicino. “Il mio particolare ringraziamento – sono state le parole della consorte del presidente Maurizio Stirpe – è indirizzato a tutta l’Associazione per l’immenso lavoro che svolge qui sul territorio ciociaro e in tutto il mondo. Grazie a Chiara Amirante per quanto ha saputo costruire con amore e per amore della fede nel solco del suo libro, grazie a Katia Fabbri ed a don Davide Banzato per questo invito che mi gratifica e rende orgogliosa tutta la famiglia del Frosinone Calcio”.

L’appuntamento di questa sera rientra nell’ambito del progetto Experience Solidale nel quale il Club giallazzurro è in prima fila per la settima stagione di fila.

E’ don Davide, un passato da calciatore ma anche giornalista ben impegnato e non solo nell’Ufficio Stampa dell’Associazione, a fare gli onori di casa. Davanti a lui sono seduti Katia Fabbri, la signora Barbara e i tre calciatori giallazzurri. Disposti a semicerchio tutti i presenti nella bella sala che può arrivare a contenere fino a 1.500 persone.

“Innanzitutto un applauso al Presidente che non è qui con noi, alla signora Barbara e a tutto il Frosinone qui presente – prende la parola don Davide che presenta col sottofondo di cori da stadio Mazzitelli, Gelli e Romagnoli -. E’ un onore per noi avervi al nostro fianco. Questa Associazione che quest’anno compirà 30 anni, mi piace ricordare come sia nata da una idea di una ragazza di allora, Chiara Amirante, che iniziò ad andare per strada a Roma ad ascoltare il grido di tanti giovani che vivevano l’inferno di tutti i tipi”. Quell’inferno era fatto, ieri come oggi, di tossicodipendenza, ludopatia, disturbi alimentari, disagio di strada, sfruttamenti, alcolismo, prostituzione, tratta degli stranieri. A quei disagi di ieri l’Associazione ha aggiunto col passare degli anni il lavoro capillare di prevenzione nelle scuole, negli Ospedali, in carcere. E ancora: accoglienza residenziale e formazione e volontariato.

 

“Lentamente – prosegue don Davide – a queste persone è stato proposto di vivere il Vangelo come percorso di rinascita. Tanti di loro non solo sono riusciti ad uscire dalle spire malefiche che li attanagliava ma sono diventati anche missionari di fede a loro volta. Noi oggi siamo presenti in 80 Paesi del mondo, abbiamo circa 200 centri, oltre 1.000 persone che si occupano di attività e la sede centrale è a Frosinone. Qui vivono e convivono tante realtà diverse, abbiamo una ludoteca per bambini. Ci sono famiglie fuggite dalla guerra in Ucraina ad esempio. E svolgiamo anche tante attività al nostro interno”.

Sono stati quindi proiettati dei video nei quali venivano rappresentate le tante forme di disagio sulle quali opera l’Associazione nelle città italiane, dando nuova speranza a quelle persone che hanno avuto bisogno di aiuto, che hanno urlato tutta la loro voglia di tornare ad una vita normale. E che ce l’hanno fatta grazie alla presenza dell’Associazione e dei volontari.

C’è stata successivamente la testimonianza in un video-messaggio del portiere della nazionale femminile della Colombia, Catalina Pérez Jaramillo, che ha saputo raccontare in un italiano molto comprensibile – oggi è in Germania nel Werder Bream ma ha giocato negli Stati Uniti e in Italia nella Fiorentina e nel Napoli – dei momenti di difficoltà che attraversato nella sua carriera. Dopo una serie di infortuni si è avvicinata alla fede e ha conosciuto la Comunità diventandone una consacrata, facendo il voto di castità, povertà e gioia. Testimonianze forti da parte di una calciatrice che ha disputato l’ultima edizione dei Mondiali.

Prima dei saluti finali, le foto con i calciatori e lo scambio di doni.  Per Romagnoli, Mazzitelli e Gelli il piacevole rito della firma di decine di autografi. Breve l’intervento di Mazzitelli che ha donato all’Associazione un ‘cimelio’ del 1 maggio 2023, una cornice speciale contenente un pezzo della rete della porta nella quale i giallazzurri realizzarono i gol-promozione: “E’ un grande piacere essere qui con voi, è bellissimo quello che fate, l’impegno e il lavoro quotidiano nel quale vi prodigate”. Quindi l’impegno di rivedersi, come ha sottolineato don Davide “per proseguire nel percorso di collaborazione tra noi”. E l’abbraccio finale. Di tutti. Il Frosinone vince sempre.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio

 

 

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