LE PAROLE DI MISTER DI FRANCESCO A DAZN E IN CONFERENZA STAMPA

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FROSINONE – In sala stampa Pioli ha preceduto Di Francesco: “Credo che il Frosinone sia partito meglio di noi, ci aspettavamo questa pressione. Loro sono entrati bene nella partita ma poi noi abbiamo saputo interpretarla meglio. A noi la partita che brucia di più nell’ultimo periodo è quella di Bergamo, con l’espulsione di Calabria. Magari non l’avremmo vinta ma nemmeno persa”.

Eusebio Di Francesco aveva parlato qualche minuto prima davanti alle telecamere di Dazn, visibilmente contrariato: “Dispiace non portare mai a casa niente. Quel pizzico di fortuna e di malizia ci è mancata ancora, quelle piccole ingenuità che poi si pagano a caro prezzo. I ragazzi dove il gol del vantaggio dovevano continuare a fare quello che avevano fatto prima. Abbiamo saputo reggere lo spessore del Milan, nel secondo tempo abbiamo avuto il pallino del gioco a lungo nel secondo tempo. Per questo dico che mi dispiace. Poi anche il terzo gol è stato un rimpallo favorevole a loro, Jovic poi quando ci vede rinasce. Mazzitelli? Quando palleggiamo a due lui si esprime meglio, ha acquisito rispetto agli anni precedenti una consapevolezza e una fisicità maggiori. Per questo è anche il leader della squadra”.

Il tecnico del Frosinone è passato poi in sala stampa.

Mister Di Francesco, c’è rammarico di un punto perso. E’ stata una partita vivace e appassionante e poi all’improvviso si cala.

“Ricordiamoci le differenze tra le squadre, l’atteggiamento. A volte ci vuole anche quel pizzico di fortuna di non farsi gol da soli. Debbo fare però i complimenti per la prestazione alla mia squadra, per la voglia di fare la partita, di affrontarli. Ma non dimenticate che stiamo giocando con due terzini che sono due centrocampisti. Meritavamo un risultato positivo, non so se la vittoria ma comunque un risultato positivo. Mi dispiace per i ragazzi e per la gente, c’era un’atmosfera niente. E poi portiamo a casa niente. E si dirà: Milan di carattere e il Frosinone che sta lì a mangiarsi le mani”.

Come, da allenatore, si gestisce una fase del genere?

“Ho detto ai ragazzi che l’attenzione ai particolari fa sempre la differenza. Dall’angolo che ha portato al 2-2 fino all’azione del 3-2 sulla quale è stato sfortunato Valeri che non ha visto il pallone venirgli addosso. E guarda caso, finisce sui piedi di un avversario. Per costruire, per creare ci mettiamo cuore, amore e idee e poi bisogna capire che è necessario sempre continuare a giocare. Appena buttiamo la palla rischiamo. Fino al 90’ questa squadra deve cercare il gioco, è nel suo dna e se si snatura possono accadere queste cose”.

Bisogna insistere su questa linea? Continuare a giocare sempre su questi ritmi?

“Lavoriamo in questa direzione. Questo modo di giocare appassiona anche la gente. Poi magari si pensa di vincere stando tutto il tempo attaccati sotto la traversa: non è il nostro modo di pensare calcio. Il Frosinone cercherà di giocare sempre così, come ha fatto finora. Oggi non penso che ci sia stata una grande differenza contro una grandissima squadra. Deve fare onore al Frosinone, ai tifosi e a questa squadra che deve capire una cosa: attraverso questo modo di fare noi ci toglieremo grandi soddisfazioni”.

Visto che sta diventando una costante cedere negli ultimi 20’, contro il Milan non era il caso di cambiare atteggiamento?

“Lei ha visto come abbiamo preso i due gol? Se si butta la palla, poi la riprendono gli altri e fanno gol. Anche loro hanno fatto degli errori tecnici ma noi non siamo stati bravi ad approfittarne appieno. Le ricordo la gara di Cagliari, dove abbiamo smesso di giocare ed abbiamo preso anche là i gol. Non abbiamo la possibilità di gestire la partita, non siamo una squadra che porta tanti giocatori dentro l’area avversaria per caratteristiche ed esperienza oltreché per struttura. Se avessi la certezza di portare a casa il risultato mettendo 10 uomini vicino alla nostra area, io lo farei. Ma non è così”.

Come giudica i nuovi, soprattutto Seck?

“Seck ha fatto una buona gara, mi dà la possibilità di alternare il gioco, dà la possibilità di portare Soulé più dentro il campo. Ha più gamba rispetto agli altri per coprire più campo. Solo la pecca sul calcio d’angolo nel quale doveva essere più veloce nella lettura e assorbire il movimento che aveva fatto Theo Hernandez. Per il resto debbo dire che Demba ha fatto una buona gara”.

gio.lan.

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