LE PAROLE DI TURATI IN CONFERENZA STAMPA

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FROSINONE – E’ uno dei ragazzi della promozione, è il giocatore che mister Di Francesco ha voluto fortemente di nuovo in maglia giallazzurra. Stefano Turati ha letteralmente entusiasmato il tifo giallazzurro con una parata-mostre nel finale, con il risultato ancora in bilico. Arriva lui in sala stampa dopo mister Dionisi.

LA PARATA, IL MIO NOME, I TIFOSI: EMOZIONI – “La mia parata nel finale? E’ stato emozionante quando i tifosi hanno iniziato a cantare il mio cognome. E’ una gran parata, senza dubbio ma il colpo di testa non era nemmeno troppo veloce. Una bella parata ma ci sono state una serie di combinazioni che ti permettono di fare una cosa del genere”.

“Il momento più difficile è stato quando dopo lo 0-2 abbiamo rischiato il terzo gol. Secondo me per demeriti nostri. Sono stati 5’ nei quali non eravamo in partita, ci può anche stare. Io ho smesso di aspettarmi partite grandiose, io cerco di vivere le partite. Ho 22 anni, gioco in serie A e credo che di più bello non ci sia altro”.

“Personalmente credo che ci sono tanti aspetti nei quali debbo migliorare, sono a che molto giovane e me ne rendo conto anche io. Giorno dopo giorno cerco di mettere un tassello in più nel mio bagaglio tecnico”.

ASSATANATI – “Pressione su di noi? Ci siamo presentati con un grosso segnale. Dal mio punto di vista siamo tanti ragazzi, con qualche giocatore più esperto, che ogni giorno vanno ad alta velocità. Siamo una squadra che ha talento ma che rispetto ad altre squadre è inferiore su altri aspetti, a livello di individualità. Ma siamo squadra unita, gruppo vero. Perché certe partite se non lo sei sia dal punto di vista tecnico che fisico e mentale non le recuperi e non fai quello che hai fatto. Oggi chi è entrato dalla panchina sembrava assatanato. Secondo me possiamo giocarcela con tutti se continuiamo a pensare giorno dopo giorno di mettere dentro tanto di nostro”.

SOLO LA SALVEZZA IN TESTA, FROSINONE CASA MIA – “La mia parata? Io voglio solo salvarmi, non riesco a pensare ad altro tutti giorni. Questa Società se lo merita. Per tutto quello che abbiamo fatto. Io darà la mia ‘vita’ per arrivare all’obiettivo-salvezza”.

“Frosinone per me è la città nella quale mi sono sentito quasi a casa. Ti senti a casa quando nasci e cresci a Milano, poi quando sei a Frosinone senti le stesse sensazioni. E poi questa gente non so cosa abbia, ti trasmette qualcosa di incredibile. Sono troppo felice”.

“Quando ho salvato il risultato non ho pensato a nulla. Se penso sono finito, ho smesso di giocare. Meno penso e meglio è. Ho pensato sul 3-2 solo di caricarmi”.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio

 

 

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