LA CONFERENZA STAMPA DI MISTER NESTA PRE FROSINONE-SPAL

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FERENTINO – Prima conferenza del 2021 per Alessandro Nesta sulla rotta di avvicinamento all’ultima gara prima della mini-sosta che vedrà la serie B fermarsi fino al 15 gennaio.

Mister Nesta, il 2020 è stato un anno indimenticabile per tutti. Le va di ripercorrerlo con noi e i tifosi del Frosinone?

“E’ stato un anno particolare, senza dubbio. Per il Frosinone è stato difficile in avvio, poi molto buono e quindi con l’arrivo della pandemia siamo andati tutti in grande emergenza compreso il mondo del calcio e ci siamo dovuti fermare. Alla ripresa siamo andati noi in grande difficoltà, però poi è finita abbastanza bene perché abbiamo disputato buoni playoff  a livello generale anche se purtroppo non sono culminati con la promozione in serie A. Però, ripercorrendolo, calcisticamente è stato un buon anno”.

Mister, qual è l’obiettivo di squadra e il suo per il 2021?

“L’obiettivo è fare sempre meglio e dare continuità ai risultati e quindi crescere rispetto all’anno passato. Poi chiaramente il risultato finale non possiamo certo determinarlo ora, le variabili nel calcio sono tante. Quel risultato finale può essere condizionato da tanti aspetti, l’importante è creare il giusto spirito di squadra che anche nelle difficoltà può portare punti. Questo credo che sia l’obiettivo principale da perseguire”.

La sua squadra ha mostrato grande carattere in piena emergenza.  Lunedì affronterà una Spal reduce da due sconfitte di fila. Che partita si aspetta?

“Ho visto le partite che ha perso, anche l’ultima con il Brescia che poteva terminare con qualsiasi risultato. La Spal è forte, ha tanti ricambi, giocatori importanti che hanno fatto per tanti anni la serie A”.

In un momento difficile come quello che state vivendo, c’è un aspetto in particolare che la incoraggia in vista di una gara così ardua?

“L’aspetto importante è che qualche giocatore si è negativizzato al Covid ed è tornato a disposizione. Ora bisogna vedere le condizioni generali quali saranno, ed è comunque una gara difficile quella che abbiamo davanti. Sappiamo che dopo questa partita ci sarà un po’ di pausa per cui dovremo dare tutto quello che abbiamo dentro proprio perché dopo avremo la possibilità di rifiatare”.

Contro il Pordenone la squadra è stata schierata con il 4-3-3 e sono arrivate ottime risposte in tutti i reparti. Può essere la svolta tattica in chiave futura o il 3-5-2 resta il modulo di riferimento? Con il mercato alle porte state valutando di modificare la rosa per poter giocare con un modulo diverso dal 3-5-2?

“Io credo che con qualche ritocco possiamo già giocare con il 4-3-3. E’ una soluzione, una alternativa che abbiamo impiegato già nello scorso campionato in qualche spezzone di partita. Poi dipenderà molto dall’avversario che incontri. Però metterlo nel cassetto è un qualcosa che può risultare comodo ed interessante per il futuro”.

E’ tornato Novakovich, in che condizioni è e se ritiene che con la Spal possa fare coppia in attacco con Parzyszek.

“Si è allenato per la prima volta venerdi dopo aver fatto le visite di idoneità dopo il Covid, bisogna valutarlo e capire in quali condizioni si trova. Per me può giocare in coppia con Paryszek, hanno già giocato insieme”.

L’anno che si è appena concluso vi ha visto sfiorare la serie A. Quest’anno oltre agli avversari c’è anche il covid con il quale sia lei che i suoi colleghi allenatori dovete convivere, da cui spesso dipendete per fare le formazioni. Come state gestendo questa fase particolare ed atipica?

“La questione del Covid è difficile da gestire perché, ad esempio, l’ultimo tampone lo fai la mattina della partita ed un eventuale rinvio lo puoi chiedere 48 ore prima. Se la mattina della gara escono fuori tanti giocatori positivi non puoi fare nulla, devi comunque mettere insieme una formazione e scendere in campo. E in quella circostanza sei in difficoltà, come è accaduto a noi”.

Mister, innanzitutto buon anno. Le grandi difficoltà stanno compattando sempre di più gruppo, staff e società. Basta vedere le immagini alla fine della gara con il Pordenone. Quest’aspetto può diventare un’arma in più in vista delle prossime partite?

“Deve essere l’arma in più. Credo molto nello spirito che unisce tutti: allenatore, staff, squadra, Società. Il segreto delle grandi squadre è questa chimica che si crea. Tante volte vedi squadre che hanno giocatori forti ma se non scatta quell’alchimia quell’affiatamento che rende tutto unico, è difficile che si vincano tante partite e i campionati”.

Sono tornati in gruppo Brighenti e Giordani ma quali sono le loro condizioni? Con la Spal potrebbero giocare anche dall’inizio?

“Brighenti ha finito le visite ed ancora non lo abbiamo visto così come Giordani. Questo comporta un lasso di tempo ulteriore di due giorni. Se Brighenti sta bene è un giocatore importante, come Novakovich e tanti altri che potremmo sperare di recuperare”.

 

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